sabato 22 gennaio 2011

Tod's finanzia il restauro del Colosseo (Anfiteatro Flavio) - Diego della Valle, mister "Made in Italy", come un nuovo mecenate: "Sento il dovere di fare qualcosa per il mio paese!"




L'imprenditore Diego Della Valle, il patron della Tod's, finanzierà il restauro dello stadio più famoso del mondo: il Colosseo.
L'investimento di Della Valle sarà di 25 milioni di euro; gli interventi partiranno a fine anno e avranno una durata compresa tra i 24 e i 36 mesi.
L'accordo firmato tra il ministero dei Beni Culturali e il "Re delle calzature", ha sicuramente una natura "storica": ieri pomeriggio, 21 gennaio, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto a cui presenziavano anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e il Presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, Gianni Letta ha definito Diego Della Valle come "Il nuovo mecenate!".
Dunque Della Valle, uno dei simboli del "made in Italy", ha voluto legare il suo nome a quello di Roma senza "chiedere nulla in cambio".
Ovviamente in cambio l'imprenditore avrà un ritorno di immagine a livello planetario: si tratta dunque di una sinergia importante tra pubblico e privato, una forma di mecenatismo moderno che speriamo sia unito ad efficienza, trasparenza delle procedure e a tempistiche di realizzazione certe.

La Tod's si impegnerà a finanziare una serie di lavori delegando anche ad una fondazione senza scopo di lucro, "Amici del Colosseo", che verrà costituita prossimamente; Della Valle guiderà una cordata di imprenditori di cui peraltro non ha voluto ancora rivelare i nomi.
Il progetto di restauro prevede la pulitura delle superfici del prospetto settentrionale e meridionale, la sostituzione delle cancellate, il restauro e consolidamento degli ambulacri del I e II ordine oltre agli apogei, un nuovo impianto di illuminazione e la realizzazione di un Centro servizi.
Per renderci conto della portata di questo "accordo storico" (utilizzando la definizione del ministro Bondi), forniamo alcuni numeri sul Colosseo, simbolo di Roma e dell'Italia, essendo il monumento più visitato nel nostro paese.
Il Colosseo, anticamente conosciuto come Anfiteatro Flavio, viene visitato ogni anno da circa tre milioni di turisti provenienti dal tutto il mondo ed ogni anno porta ad un incasso di 36 milioni di euro con i suoi biglietti (ogni biglietto costa 9 euro e include anche la visita al Palatino).
Si ritiene che con il restauro il numero di visitatori sia addirittura destinato a crescere, considerando anche che i lavori permetteranno di mettere in luce ulteriori particolari: inoltre i lavori della nuova metropolitana, la linea C, consentiranno di scavare la porzione più consistente del vicino Foro della Pace.
Secondo il sondaggio planetario di Google, l'Anfiteatro Flavio è stato votato come una delle sette meraviglie del mondo.


(fonte principale: "Il Messaggero")

1 commento:

Anonimo ha detto...

Vorrei conoscere il nome di questo illustre personaggio che pensa di essere cosi importante da “vendere” il Colosseo e il nome dei suoi compari che pensano di gestire questa trattativa assurda. In presenza di questo governo tutto è possibile . . . in un passato lontano, solo in un film famoso, era possibile che Totò vendesse la fontana di Trevi ad un americano sprovveduto, oggi basta avere gli appoggi giusti e si vende realmente il NOSTRO Colosseo, la contropartita è facile a intuirsi, inutile fare i soliti discorsi, così il governo più ignorante e insensibile degli ultimi sessanta anni, che ritiene inutile spendere un solo centesimo per le più importanti risorse culturali della nostra penisola, come l’archeologia, la musica, il teatro ecc., attraverso un giro “furbetti insospettabili” ha messo le mani su quella che può considerarsi una delle più importanti emergenze monumentali italiane . . . basta! Al di la del fatto che, solo a parlarne, il colpaccio pubblicitario è già stato posto in essere senza spendere un solo centesimo! . . . speriamo che questi integerrimi signori cerchino di recuperare almeno . . quello che mai anno avuto . . la faccia! – speriamo che questo eccezionale gruppo di “intellettuali” possa sciogliersi spontaneamente e presto – visto che persino la legge è in via di demolizione.
FRANCESCO BUFFA DESIGNER