martedì 30 ottobre 2012

E' proibito - Pablo Neruda


E' proibito
piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.


E' proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realta'.


E' proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.


E' proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.


E' proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.


E' proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.

E' proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perche' le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.

Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.


E' proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgono meno della tua,
non credere che ciascuno tiene il proprio cammino
nelle proprie mani.


E' proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio' che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo' togliere.


E' proibito non cercare la tua felicita',
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.



- Pablo Neruda -

lunedì 29 ottobre 2012

Basket, Virtus Roma - Juve Caserta 86-57, V GIORNATA DI CAMPIONATO

L'avevamo scritto nel post di presentazione del roster lo scorso 5 settembre: la nuova Virtus Roma 2012-2013 costruita con un budget di appena un milione di euro sembrava essere sulla carta una squadra molto interessante.
Una squadra giovane, atletica, estremamente divertente, affidata a un coach, Marco Calvani, che la sta plasmando a sua immagine e somiglianza: tanta difesa, atletismo sotto canestro, contropiede e soprattutto la grinta e il carattere che sono mancati clamorosamente gli scorsi anni.
Questa Virtus piace e diverte il proprio pubblico.
Siamo giunti alla quinta giornata e la Virtus ha conquistato 6 punti, frutto di tre vittorie e due sconfitte; le due sconfitte sono peraltro arrivate contro due delle squadre più forti del campionato, Cantù e Milano, al termine di gare molto combattute.
Ieri sera la Virtus Roma ha letteralmente spazzato via la Juve Caserta con un punteggio che parla da solo, 86-59, frutto in particolare di un 4° quarto strepitoso concluso con un parziale di 33 a 12!
La Virtus gioca bene e soprattutto gioca di squadra: tanti i giocatori che finiscono in doppia cifra, tanti i giocatori che danno il loro contributo soprattutto in difesa.
Migliore realizzatore dei romani è stato il solito Gigi Datome, autore di 18 punti, 37 di valutazione e 34 minuti in campo; 34 minuti in campo anche per Phil Goss, altro leader e insostituibile pedina del coach, autore di 14 punti e 19 di valutazione.
Il re dei rimbalzi è stato Gani Lawal con 7, oltre a 12 punti e 3 schiacciate.
Il solito dinamismo e buon contributo per Taylor, 13 punti, e Czyz, 10 punti.
In questo avvio di stagione ha sorpreso il buon impatto del giovane play italiano Lorenzo d'Ercole, ottimo dal tiro da tre punti, e ieri autore di 6 punti in 16 minuti di gioco.
Ha fatto piacere la buona prestazione di Dagunduro in difesa, finalmente non più un oggetto misterioso.
Insomma, questa Virtus piace e sembra possa conquistare con una certa facilità l'accesso ai play-off che, lo ricordiamo, mancano nella capitale ormai da due anni.
Per adesso puntiamo a rientrare nelle 8 che si giocheranno la Final Eight di coppa Italia.

domenica 28 ottobre 2012

Annullato un gol a Bergessio inizialmente dato regolare dal guardalinee - Che scandalo! -Gli arbitri hanno PAURA della Juve! - VERGOGNA ITALIANA!

CLAMOROSO AL CIBALI! Annullato un gol a Bergessio, inizialmente dato regolare dal guardalinee, per un fuorigioco "visto" dal giudice di linea, l'unico che, data la prospettiva, non poteva assolutamente giudicare.
Che vergogna! Che scandalo!
Gol dato regolare, proteste juventine, gli arbitri che discutono, e alla fine il gol viene annulato. Uno squallore allo stato puro.
Il gol, lo dimostrano le immagini, era regolarissimo.
Non se ne uscirà mai; cose del genere accadono solo quando c'è di mezzo la Juventus.
E' la Juventus, caro Andrea Agnelli, il vero male del calcio italiano, il simbolo del decadimento del calcio e della società italiana.
Un gregge di 20 milioni di italiani che fanno il tifo per la squadra dei "padroni", dei figli di papà, la squadra satellite della Fiat. 
La società degli arroganti, dei gretti, degli intimidatori; coloro che in virtù del potere, della massa eterogenea e multietnica di "tifosi" che li segue (ma chi tifa Juventus può essere chimato "tifoso?"), possono permettersi di controllare e intimidire giornali, sponsor, televisioni e, soprattutto, gli arbitri.
L'unico arbitro che non poteva giudicare, quello che si trova dietro la porta, colui che per forza di cose sul  fuorigioco ha la prospettiva peggiore, anzi, non ha proprio alcuna prospettiva, condiziona la decisione di tutti.
E arbitro e guardalinee, cosa ancora più grave, si fanno condizionare lo assecondano, sicuramente per la paura di poter fare uno sgarbo alla società torinese.
Paura, condizionamento, sudditanza psicologica allo stato più becero e "servile".
Oggi, al Cibali, abbiamo assistito a qualcosa di davvero vergognoso...

ripenserai ancora a quanto il niente tuo per me fu tutto - Troppo Buono - Tiziano Ferro - VIDEO

sabato 27 ottobre 2012

Corpo e Anima - Racconto di Khalil Gibran - dal libro "Il vagabondo" di Kahlil Gibran

Un uomo e una donna sedevano presso una finestra che si apriva verso la Primavera. Sedevano vicini l'uno all'altra. 
E la donna disse: "Ti amo. Sei bello, sei ricco, e sei sempre così ben vestito". 

E l'uomo disse: "Ti amo. Sei un pensiero meraviglioso, qualcosa di troppo singolare per essere stretta in una mano, sei un canto ricorrente nei miei sogni". 


Ma la donna, incollerita, distolse il viso da lui e disse: "Lasciami, ora, te ne prego. Giacché io non sono un pensiero, né sono qualcosa che passi nei tuoi sogni. Sono una donna. Voglio che tu mi desideri: come moglie, come madre di bambini non ancora nati". 
E si separarono. 
E l'uomo diceva tra sé: "Ecco, un altro sogno si è ora dissolto in nebbia". 
E la donna diceva: "Che farsene di un uomo che fa di me nebbia e sogno?" -

Kahlil Gibran (Gibran Khalil Gibran)