lunedì 30 aprile 2007

In hoc signo vinces - La battaglia di ponte Milvio

Era la sera del 27 Ottobre 312 d.C.
Il Tevere scorreva sotto i piloni del Ponte Milvio, dividendo gli accampamenti dei due imperatori nemici.
Nell'uno Massenzio, grande e feroce, passava in rivista le schiere (che il giorno dopo avrebbero dovuto combattere la battaglia decisiva) e le incitava alla violenza e all'audacia.
Nell'altro campo, Costantino stava pensoso dinanzi alla tenda; i suoi legionari, sparsi per l'accampamento, preparavano frecce e giavellotti.
Costantino teneva gli occhi fissi al cielo che, diveniva d'oro vivo.
Ecco ad un tratto, in quell'oro, sfavillare una croce e sulla croce, a lettere di fiamma, stava scritto: "In hoc signo vinces" ("Con questo segno vincerai!").
Il giovane imperatore balzò in piedi ed allargò le braccia stupìto.
Quando la croce disparve, egli si coperse il volto con le mani e rievocò tutta la sua fanciullezza trascorsa accanto a sua madre cristiana e ricordò che quasi tutti i suoi legionari erano segretamente cristiani.
Costantino si scosse, diede ordine di suonare a raccolta e quando si vide intorno i suoi prodi, disse loro che il giorno dopo, nella battaglia, accanto all'aquila romana, avrebbe sventolato il vessillo con la croce.
Un mormorio di commossa stupefazione corse tra i legionari e, a poco a poco, si trasformò in un grido di giubilo.
All'alba del giorno seguente i due eserciti erano già difronte, al di qua e al di là del ponte Milvio, ed i vessilli delle schiere di Constantino scintillavano con la croce.
Il santo segno infuse tanta vigoria nei combattenti da trascinarli all' assalto del ponte, respingere d'impeto le schiere di Massenzio e travolgerle in una avanzata fulminea.
E Costantino, sotto il segno della croce, fu vincitore.
Acclamato imperatore, Costantino entrò trionfalmente in Roma dove gli venne eretto un grande arco, che ancor oggi si ammira, vicino al Colosseo.

(tratto da http://www.citrag.it/roma/doc/legend/lg_007.htm)

martedì 24 aprile 2007

Il tau - da Ezechiele a San Francesco

"Nutriva grande venerazione e affetto per il segno del Tau. Lo raccomandava spesso nel parlare e lo scriveva di propria mano sotto le lettere che inviava" (FF 1079)

Il TAU è l'ultima lettera dell'alfabeto ebraico. Esso venne adoperato con valore simbolico sin dall'Antico Testamento, per indicare la salvezza e l'amore di Dio per gli uomini. Se ne parla nel Libro del Profeta Ezechiele, quando Dio manda il suo angelo ad imprimere sulla fronte dei servi di Dio questo seguo di salvezza: "Il Signore disse: passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un TAU sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono". Il TAU è perciò segno di redenzione. E' segno esteriore di quella novità di vita cristiana, interiormente segnata dal sigillo dello Spirito Santo, dato a noi in dono il giorno del Battesimo. Il TAU fu adottato prestissimo dai cristiani.Tale segno lo troviamo già nelle Catacombe di Roma, perché la sua forma ricordava ad essi la Croce, sulla quale Cristo s'immolò per la salvezza del Mondo. S. Francesco d'Assisi, proprio per la somiglianza che il Tau ha con la Croce, ebbe carissimo questo segno, tanto che esso occupò un posto rilevante nella sua vita e nei suoi gesti. In lui il vecchio segno profetico si attualizza, si ricolora, riacquista la sua forza di salvezza, perché San Francesco si sente "un salvato dall'amore e dalla misericordia di Dio". Era una amore che scaturiva da una appassionata venerazione per la croce, per l'umiltà di Cristo e per la missione del Cristo che attraverso la croce ha dato a tutti gli uomini il segno e l'espressione più grande del suo amore. Il TAU era inoltre per il Santo il segno concreto della sua salvezza e la vittoria di Cristo sul male.Il TAU ha alle sue spalle una solida tradizione biblico cristiana. Fu accolto da San Francesco nel suo valore spirituale e il Santo se ne impossessò in maniera così intensa e totale sino a diventare a lui stesso, attraverso le Stimmate della carne, quel TAU vivente che egli aveva così spesso contemplato, disegnato ma soprattutto amato. Il TAU, segno concreto di una devozione cristiana, è soprattutto impegno di vita nella sequela di Cristo. Il Tau perciò deve ricordarci una grande verità cristiana: la nostra vita, salvata e redenta dall'amore di Cristo crocefisso, deve diventare, ogni giorno di più, vita nuova, vita donata per amore. Portando questo segno viviamone la spiritualità, rendiamo ragione della "speranza che é in noi", riconosciamoci seguaci di San Francesco.

(tratto da http://www.san-francesco.it/tau.asp)

mercoledì 18 aprile 2007

Dal blog di Giovanna! Henry Scott Holland - La morte non è niente...

Dal bellissimo blog di Giovanna (clikkare sul titolo dell'intervento per accedervi) ho tratto questa bellissima poesia di Henry Scott Holland.......


La morte non è niente,
sono soltanto nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io,
e tu sei sempre tu.
Ciò che eravamo prima l'uno per l'altra,
lo siamo ancora.
Chiamami con il mio vecchio nome,
che ti è tanto familiare,
parlami,
nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato,
non cambiare il tono della tua voce.
Ridi,
come facevi prima, sempre,
ai piccoli scherzi che tanto ci piacevano quando stavamo insieme...
prega
sorridi...
pensami!!
Il mio nome,
sia sempre la parola familiare di prima,
pronuncialo senza traccia di tristezza..
La vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto.
E' la stessa di prima..
C'è una continuità che non si spezza..
Perché dovrei essere fuori dalla tua mente,
solo perché sono fuori dalla tua vista?
Ti sto aspettando,
solo per un attimo,
in un posto vicino,
proprio dietro l'angolo di ogni strada che incontrerai...
Il tuo sorriso...è la mia pace

Henry Scott Holland(1847-1918)

domenica 15 aprile 2007

I VALORI DELLA VITA - Il proff di Filosofia, il vasetto, i sassi, i piselli, la sabbia e la birra.

Il professore di filosofia, in piedi davanti alla sua classe, prese un grosso vasetto di marmellata vuoto e cominciò a riempirlo con dei sassi, di circa 3 cm di diametro.
Una volta fatto chiese agli studenti se il contenitore fosse pieno ed essi risposero di si. Allora il professore tirò fuori una scatola piena di piselli. li versò dentro il vasetto e lo scosse delicatamente. Ovviamente i piselli si infilarono nei vuoti lasciati tra i vari sassi.
Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fossepieno ed essi, ancora una volta, dissero di si. Allora il professore tirò fuori una scatola piena di sabbia e la versò dentro il vasetto. Ovviamente la sabbia riempì ogni altro spazio vuoto lasciato e coprì tutto. Ancora una volta il professore chiese agli studenti se il vasetto fosse pieno e questa volta essi risposero di si, senza dubbio alcuno. Allora il professore tirò fuori, da sotto la scrivania, 2 lattine di birrae le versò completamente dentro il vasetto, inzuppando la sabbia. Gli studenti risero. "Ora"- disse il professore non appena svanirono le risate
-" Voglio che voi capiate che questo vasetto rappresenta la vostra vita. I sassi sono le cose importanti: la vostra famiglia, i vostri amici, la vostra salute, i vostri figli, le cose per le quali se tutto il resto fosse perso, la vostra vita sarebbe ancora piena. I piselli sono le altre cose per voi importanti: il vostro lavoro, la vostra casa, la vostra auto. La sabbia ètutto il resto...le piccole cose". "Se mettete dentro il vasetto per prima la sabbia"-continuò ilprofessore-"non ci sarebbe spazio per i piselli e per i sassi. Lo stesso vale per la vostra vita. Se dedicate tutto il vostro tempo e le vostre energie alle piccole cose, non avrete spazio per le cose che per voi sonoimportanti. Dedicatevi alle cose che vi rendono felici: giocate con i vostri figli, portate il vostro partner al cinema, uscite con gli amici. Ci sarà sempre tempo per lavorare, pulire la casa, lavare l'auto. Prendetevi cura deisassi per prima, le cose che veramente contano. Fissate le vostre priorità...il resto è solo sabbia".
Una studentessa allora alzò la mano e chiese al professore cosa rappresentasse la birra.
Il professore sorrise: "Sono contento che me l'abbia chiesto. Era giusto per dimostrarvi che non importa quanto piena possa essere la vostra vita, perchè c'è sempre spazio per un paio di birre".

domenica 8 aprile 2007

Easter Day - Edmund Spencer


Easter Day

Most glorious Lord of life, that on this day,Didst make Thy triumph over death and sin:And having harrow'd hell, didst bring awayCaptivity thence captive, us to win:This joyous day, dear Lord, with joy begin,And grant that we for whom Thou diddest dieBeing with Thy dear blood clean wash'd from sin,May live for ever in felicity.And that Thy love we weighing worthily,May likewise love Thee for the same again:And for Thy sake that all like dear didst buy,With love may one another entertain.So let us love, dear love, like as we ought,Love is the lesson which the Lord us taught.
(Edmund Spenser 1552-1599)



Happy Easter!!!!!

martedì 3 aprile 2007

I SOGNI! AFORISMI SUI SOGNI - Coelho, Drew, Gibran, Poe, Kipling, Morrison

"Nessun cuore ha mai provato sofferenza quando ha inseguito i propri sogni."
Paulo Coelho


"I sogni sono illustrazioni dal libro che la tua anima sta scrivendo su di te."
Alan Drew


"I miracoli sono sogni che diventano luce."
Alan Drew


"Preferisco essere un sognatore fra i più umili con visioni da realizzare, piuttosto che il principe di un popolo senza sogni nè desideri."
Kahlil Gibran


"Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte."
Edgar Allan Poe


"...Se tu puoi sognare e non abbandonarti ai sogni; se tu puoi pensare e non perderti nei pensieri... Se riesci a occupare il minuto inesorabile dando valore a ogni istante che passa, tua è la terra e tutto ciò che è in essa..."
Rudyard Kipling


"Ognuno di noi ha un paio d'ali, ma solo chi sogna impara a volare."
Jim Morrison