mercoledì 5 gennaio 2011

Il Ratto di Proserpina (1621-1622) - Gian Lorenzo Bernini - Le Rapt de Proserpine - The Rape of Proserpina - Galleria Borghese, Roma


Tra le opere d'arte più belle che ho mai avuto l'opportunità di ammirare dal vivo c'è certamente il Ratto di Proserpina di Gian Lorenzo Bernini, un gruppo scultureo esposto quì a Roma nella Galleria Borghese.
L'opera fu realizzata tra il 1621 e il 1622 su commissione di Scipione Borghese;
il soggetto è tratto dalle Metamorfosi di Ovidio ed è legato al tema del ciclo delle stagioni.
Secondo il mito, Proserpina era la figlia di Giove e Cerere, Dea della prosperità; Plutone, il dio delle tenebre, preso dalla bellezza di Proserpina si era invaghito di lei e l'aveva chiesta in sposa a Giove.
Giove acconsentì.
Era un mattino sereno, il Sole illuminava ogni cosa e Proserpina insieme ad altre ninfee si divertiva a correre sui prati ricoperti di rugiada.
Improvvisamente un boato terribile lacerò l'aria, la terrà si spaccò e dal baratro balzò fuori Plutone su un cocchio nero trainato da quattro cavalli nerissimi.
Plutone era un dio bello e vigoroso, dallo sguardo triste ed era venuto sulla terra per rapire Prosepina la quale, presa dallo sgomento, cominciò ad urlare e dimenarsi senza riuscire a fuggire dalla stretta del dio degli inferì.
Prima di entrare nel grembo della terra Proserpina riuscì a lanciare un ultimo grido di aiuto alla madre Cerere, un urlo talmente forte che montagne, boschi e e prati fecero eco alla sua voce.
Cerere per il dolore abbandona i campi, causando la carestia, mentre Giove interviene trovando un accordo con la mediazione di Mercurio; Proserpina avrebbe trascorso nove mesi con la madre favorendo l’abbondanza dei raccolti, per i restanti mesi dell’anno, quelli invernali, sarebbe rimasta con Plutone all’inferno.
Il ritorno di Proserpina sulla terra dopo l'inverno porta alla rinascita dei fiori, dei frutti e delle piante: nasce così la Primavera. 

L'opera di Bernini è straordinaria.
I corpi sono dinamici, il movimento degli arti e della testa evidenzia la muscolatura vigorosa di Plutone.
La scena è resa ancora più realistica dal movimento dei capelli di Proserpina e da quello del drappo che scopre il corpo nudo e sensuale della ninfa.
Sul volto rivolto all'indietro di Proserpina e presente una lacrima.
Plutone è possente, virile, e la sua figura è accentuata dal complicatissimo brano della barba e dei capelli.
E' una rappresentazione di personaggi mitici ma che Bernini rende assolutamente reali.           
Un particolare, presente nell'ultima foto pubblicata, evidenzia la lotta di Proserpina che, per sottrarsi alla sua morsa, spinge una mano sul volto di Platone il quale, a sua volta, affonda le mani sulla coscia della ninfa con un effetto virtuosistico eccezionale: il marmo dà la sensazione della morbidezza della carne.

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