Paul Delvaux
L'aurora (L'Aurore), luglio 1937
Olio su tela, 120 x 150,5 cm
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
L'aurora (L'Aurore), luglio 1937
Olio su tela, 120 x 150,5 cm
Collezione Peggy Guggenheim, Venezia
Paul Delvaux (Antheit, 23 settembre 1897 – Furnes, 20 luglio 1994) è stato un pittore belga, la cui opera è stata molto influenzata dal fascino provato nei confronti dell'arte di Giorgio de Chirico e René Magritte.
Delvaux divenne famoso per i suoi quadri surrealisti con nudi femminili.
In realtà, l'artista non si definì mai surrealista, pensando alla sua arte come un "classicismo rinnovato"; egli seppe combinare lo spazio metafisico di de Chirico con il distacco ermetico di Magritte.
Paul Delvaux, influenzato da Chirico, introduce a partire dagli anno '30 delle figure silenziose, introspettive, classicheggianti: si tratta delle sue famose donne nude, o seminude.
Ne L' Aurora (orig. L'Aurore), appaiono, immobili, "le donne-albero": esse sono riflesse nello specchio.
A differenza delle altre opere di Delvaux, nella quale lo specchio e la figura riflessa si trovano all'interno della scena, nell'Aurora la figura riflessa esiste al di fuori del campo della tela.
La figura riflessa, praticamente, diventiamo noi che osserviamo il dipinto.
I nudi femminili nelle opere di Delvaux si muovono fra le rovine di antiche città "oniriche" e sono tutti sdoppiamenti di un'unica figura di donna, rifesse nello specchio, (come ad esempio le opere: "Donne nello specchio", "Donna dietro lo specchio") incarnante un ideale di bellezza neoclassicheggiante di tranquilla e pagana sensualità.
Nelle opere dell'artista belga è sempre presente l'antichità, una passione che il pittore acquisisce sin da bambino quando leggeva l'Iliade e l'Odissea e che lo porterà a visitare i "mitici" luoghi in Italia ed in Grecia.
Le fanciulle che egli dipinge hanno sempre una carnagione bianca ed infantile,tutte uguali, con gli occhi neri e grandi, capelli lunghi e pettinature antiche.
Come René Magritte, Delvaux rappresenta scene ricche di particolari caratterizzateda notevoli incongruenze del soggetto.
L'influenza di de Chirico, invece, si nota oltre che nei particolari classicheggianti già evidenziati, anche nell'utilizzo della distorsione prospettica con improvvisi movimenti in profondità dal primo piano verso il fondo.
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