Era l'ottobre del 2007 quando l'allora ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa dichiarò: "Mandiamo i bamboccioni fuori di casa".
Da quel momento il termine "bamboccioni" è entrato nel vocabolario della lingua italiana per definire la grande schiera di ragazzi ultra-trentenni che per scelta e soprattutto difficoltà economica sono costretti ancora a vivere all'interno della propria famiglia di origine, insieme a mamma e papà.
A distanza di tre anni le cose non sono cambiate, anzi le statistiche dimostrano una crescita consistente nel numero dei bamboccioni.
D'altronde non potrebbe essere diversamente dato che, come dichiarato pochi giorni fa dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi al Forex di Verona, il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 30%.
Ed inoltre c'è il grosso problema della precarietà che impedisce ai giovani di programmare il futuro e soprattutto rende difficile l'accesso al credito per accendere un mutuo per l'acquisto di un'abitazione.
A distanza di tre anni le cose non sono cambiate, anzi le statistiche dimostrano una crescita consistente nel numero dei bamboccioni.
D'altronde non potrebbe essere diversamente dato che, come dichiarato pochi giorni fa dal governatore della Banca d'Italia Mario Draghi al Forex di Verona, il tasso di disoccupazione giovanile sfiora il 30%.
Ed inoltre c'è il grosso problema della precarietà che impedisce ai giovani di programmare il futuro e soprattutto rende difficile l'accesso al credito per accendere un mutuo per l'acquisto di un'abitazione.
Un'interessante iniziativa del governo per opera del Ministro della Gioventù Giorgia Meloni, all'interno del il progetto denominato Diritto al Futuro, viene incontro alle esigenze e alle difficoltà delle giovani coppie.
Con il Decreto 17 dicembre 2010, n. 256, Regolamento recante la disciplina del Fondo per l'accesso al credito per l'acquisto della prima casa da parte delle giovani coppie o dei nuclei familiari monogenitoriali, sarà più semplice accendere un mutuo per i giovani che hanno un lavoro precario.
Il provvedimento è entrato in vigore 18 febbraio 2011 e con esso è stato istituito un Fondo Casa, con una dotazione finanziaria attualmente di 24 milioni di euro, che funzionerà da fondo di garanzia per gli istituti di credito che concederanno mutui a giovani coppie under 35 con contratti di lavoro atipici.
La copertura dovrebbe arrivare fino a 75000 euro e dovrebbe riguardare la concessione di 10.000 mutui.
Per entrare nella funzionalità del Fondo di Garanzia dobbiamo solo attendere la firma da parte del Ministero della Gioventù e dell’Abi.
Ecco i vincoli previsti per accedere a questo fondo:
Ecco i vincoli previsti per accedere a questo fondo:
- potranno farne richiesta solo le coppie di età inferiore a 35 anni, sposate, con o senza figli, oppure i single con figli minorenni;
- il Fondo Casa può essere utilizzato solo per l’acquisto di un alloggio destinato a diventare prima abitazione e la giovane coppia non deve essere intestataria di altri immobili ad usoabitativo, salvo nel caso si sia acquisità la proprieta' per successione a causa di morte
- più della metà del reddito complessivo imponibile ai fini Irpef deve derivare da un contrattodi lavoro atipico, quindi non a tempo indeterminato
- il reddito Isee non deve superare i 35.000 euro, e sarà data priorita' ai nuclei i cui componenti non risultano occupati con rapporto di lavoro a tempo indeterminato
- l'immobile non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) eA9 (castelli, palazzi) e deve avere una superficie inferiore a novanta metri quadrati; nella concessione della garanzia viene data priorita' ai casi nei quali l'immobile sia situato in aree a forte tensione abitativa;
- I mutui ipotecari non devono superare la soglia di 200.000 euro, con tasso d’interesse agevolato che dovrebbe essere pari all’Euribor più spread di 150 punti per una durata superiore ai vent’anni.
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