Nella finanza, l'analisi tecnica è una disciplina di analisi che ha come fine la previsione dell'andamento dei prezzi attraverso lo studio dei dati passati di mercato, soprattutto attraverso l'osservazione dei prezzi e dei volumi.
L'obiettivo dell'analisi tecnica è quello di studiare il comportamento passato dei mercati finanziari per prevederne la possibile evoluzione.
Ci vuole una piccola premessa: l'analisi tecnica è uno strumento di supporto per gli investitori che seguono logiche di scalping o day intraday (vd. post correlato); coloro che investono con una logica a lungo termine, in gergo i "cassettisti", non sono interessati a prevedere le inversioni di tendenza dei mercati nel breve termine, affidandosi ad un guadagno che ritengono sicuro in un orizzonte temporale più ampio.
Ipotizziamo di osservare il valore di un indice azionario a distanza di 12 mesi e di accorgerci che non ci sono stati scostamenti significativi mentre, all'interno di questo arco temporale, si sono invece alternati dei brevi trend rialzisti e ribassisti: gli investitori che vogliono guadagnare attraverso il "trading", cioè acquistando e vendendo azioni di frequente, potranno guadagnare o perdere in base alla loro capacità di saper prevedere l'andamento di questi movimenti al ribasso o al rialzo.
L'analisi tecnica nasce con questa finalità: fornire una previsione il più attendibile possibile sull'andamento del mercato, o dei singoli titoli, nel breve termine.
Per far ciò vengono utilizzati grafici ed indicatori che segnalano il momento più opportuno per aprire o chiudere delle posizioni, cioè per acquistare o vendere titoli azionari.
Occorre però specificare che l'analisi tecnica non è infallibile.
Per prima cosa, essa non ha un fondamento scientifico in quanto non è basata su modelli matematici.
Chi può darci la certezza che nel futuro i prezzi si comporteranno come nel passato?
Inoltre, occorre evidenziare che elemento essenziale della buona riuscita di una previsione basata sull'analisi tecnica è proprio la psicologia, la logica "comportamentale", degli operatori.
E' proprio la previsione che i mercati si muoveranno in una certa direzione che porteranno i mercati a farlo; si tratta di "prefezie autoverificantesi": se gli operatori si aspettando un movimento rialzista, compreranno titoli e ciò determinerà o sosterrà ulteriormente il movimento rialzista.
Al contrario, aspettative e previsioni negative, porteranno ad un aumento delle vendite e ciò contribuirà a provocare il ribasso previsto.
L'analisi tecnica si basa su tali principi:
- i prezzi di mercato scontano tutto, cioè riflettono tutte le informazioni; l'analista dà per scontato che nei prezzi siano già incorporati tutti quei fattori di tipo fondamentale, politico, psicologico, monetario ed economico, che ne hanno determinato l'andamento.
- La storia si ripete; i patterns (i percorsi) si ripetono nel tempo: osservando il passato possiamo prevedere il futuro
- la validità dei trend: se non si manifestano evidenti segnali di inversione, come ad esempio la rottura di certi valori di "resistenza", assume validità il trend in atto.
L'analisi tecnica moderna si basa sulla teoria di Dow (Dow Theory), presentata da Charles Dow (1851- 1902). La teoria di Dow è un insieme di definizioni e regole relative al comportamento dei prezzi degli strumenti finanziari e l'andamento dei mercati finanziari, analizzati mediante l'utilizzo di grafici (charts)
La teoria di Dow si basa su sei principi:
- Il mercato è formato da tre tendenze (trend): trend primario (nel lungo periodo), secondario (nel medio periodo) e minori (nel breve periodo).
- Le tendenze si suddividono in tre fasi: accumulo (solo le "mani forti" investono), partecipazione del pubblico (ritorno della fiducia nel mercato) e distribuzione (tutti investono, momento di euforia del mercato)
- Il mercato azionario sconta tutte le notizie: i prezzi delle azioni incorporano e riflettono velocemente tutte le informazioni che le riguardano
- Le medie del mercato azionario devono confermarsi a vicenda: occorre che il trend di un settore sia confermato anche dall'andamento dei settori a lui collegati
- Le tendenze devono essere confermate dal volume: il volume in genere segue i prezzi, però se l'andamento è caratterizzato anche da forti volumi, allora è veritiero
- Le tendenze esistono fino a che dei segnali definitivi dimostrano che sono terminate: brevi periodi di movimenti in controtendenza non costituiscono inversione di rotta del mercato salvo un persistere degli stessi
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