La famosa corsa dei cavalli "barberi" era l'attrazione più importante del Carnevale romano e se ne hanno significative testimonianze in splendide incisioni settecentesche del Thomas.
La corsa si svolgeva in via del Corso, con arrivo e sbocco in Piazza Venezia dove i cavalli venivano frenati mediante un ostacolo costituito da un grosso telone tirato da una parte all'altra della strada.
Venivano poi assegnati dei premi a coloro che riscivano a salire in groppa al cavallo nel tratto finale della corsa.
La gente si accalcava ai lati di via del Corso all'inverosimile e nel tentativo di salire in groppa ai cavalli si assisteva a spericolate esibizioni con gravi pericoli per l'incolumità delle persone.
Proprio a causa dei numerosi incidenti, le corse dei barberi vennero prima sospese e poi definitivamente interrotte nel 1883.
Pochi secoli addietro in occasione del Carnevale si svolgevano anche corse di bufali e asini, le quali risultavano talmente buffe che, come riferisce Bartolomeo Sacchi nelle sua "Vita dei pontefici","per le risa grandi non potevano appena stare la gente in pie'"
(fonte: Willy Pocino, "le curiosità di Roma", Newton Compton Editori)
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