giovedì 17 marzo 2011

17 marzo 1861 - Proclamazione Ufficiale del Regno d'Italia - legge n. 4671: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia




"Il Senato e la Camera dei Deputati hanno approvato; noi abbiamo sanzionato e promulghiamo quanto segue: Articolo unico: Il Re Vittorio Emanuele II assume per sé e suoi Successori il titolo di Re d'Italia. Ordiniamo che la presente, munita del Sigillo dello Stato, sia inserita nella raccolta degli atti del Governo, mandando a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato. Da Torino addì 17 marzo 1861".

Sono queste le parole presenti nella legge n. 4671 del Regno di Sardegna e valgono come proclamazione ufficiale del Regno d'Italia; la legge n. 4671 fu promulgata il 17 marzo 1861 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 68 del 18 marzo 1861.
Si festeggiano oggi i 150 anni da quella storica data, nella quale il Regno di Sardegna assunse il nome di Regno d'Italia, in seguito all'annessione degli stati preunitari.
Nel 1860 il Ducato di Parma, il Ducato di Modena ed il Granducato di Toscana avevano votato dei plebisciti per l'unione con il Regno di Sardegna.
I Piemontesi tolsero poi la Romagna, le Marche, l'Umbria, Benevento e Pontecorvo, allo Stato della Chiesa

L'ultimo atto del processo di unificazione era stato compiuto da Garibaldi con la spedizione dei Mille, che aveva conquistato il regno borbonico con il sostegno di Vittorio Emanuele II e di Cavour.
Tutti questi territori vengono annessi ufficialmente al regno tramite plebisciti.
Nel gennaio 1861 si tennero le elezioni per il primo parlamento unitario, con la prima convocazione
del Parlamento italiano il 18 febbraio 1861.
Con la proclamazione del 17 marzo, Vittorio Emanuele II è il primo re d'Italia; Nel 1861 il Regno d’Italia si configurava come una delle maggiori nazioni d’Europa, almeno a livello di popolazione e di superficie, anche se le differenze economice, sociali e culturali tra le diverse parti della penisola resero molto complesso il processo di unificazione.

Torino divenne la prima capitale del nuovo Regno (1861-1866); nel 1866 la capitale del Regno si trasferì a Firenze.
Nel 1866, a seguito della terza guerra di indipendenza, vengono annessi al regno il Veneto (che allora comprendeva anche la Provincia del Friuli) e Mantova sottratti all'Impero Austro-Ungarico. Nel 1870, con la presa di Roma, al regno viene annesso il Lazio, sottraendolo definitivamente allo Stato della Chiesa. Roma diventa ufficialmente capitale d'Italia nel 1871.

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