Ha da poco cominciato a nevicare con
una certa intensità: si prosegue inizialmente a moderata velocità
ma in modo regolare.
Dopo qualche chilometro, a 500 metri
circa dall'uscita Trionfale, incontro una coda di auto; la neve
aumenta, in breve tutte le auto sono completamente coperte di bianco.
E' uno spettacolo incredibile, quasi
bello, se non fosse che siamo completamente bloccati, io e la mia
ragazza, nel traffico. Sono le ore 14 e in circa un'ora e venti ho
percorso non più di 200 metri; abbiamo appena chiamato in ufficio per
avvertire che probabilmente non riusciremo ad arrivare al lavoro.
Tanti altri colleghi già hanno fatto altrettanto.
Si crea un'atmosfera surreale: caos,
traffico in tilt, ma anche tanta solidarietà: le persone scendono
dall'auto e in tanti spengono il motore per risparmiare un po' di
benzina.
Si discute, ci si scambia informazioni;
ci piacerebbe sapere qualcosa. Ma dove sono i mezzi dell'ANAS? e gli
spazzaneve?
Una talk radio offre informazioni in
tempo reale grazie alle telefonate della gente che da tutta la città
racconta ciò che vede, la propria esperienza.
Le ore passano, sono le 16.30: da due
ore siamo dentro un tunnel. Perlomento qui dentro non nevica, non
serve tenere accesa l'auto.
La mia ragazza siede accanto a me, un
po' stanca, un po' provata; a parte una mela,
siamo digiuni e con la necessità di andare al bagno.
Comunque ci facciamo compagnia, ascoltiamo un pò di musica: non fa
troppo freddo ed è comunque bello condividere insieme questa esperienza. Scattiamo anche alcune foto per documentare quello che sta avvenendo intorno a noi: non sappiamo quando usciremo da questo ingorgo,
non ci sono informazioni e siamo assolutamente fermi.
Qualcuno teme che trascorreremo sotto questo tunnel l'intera
notte.
Uniche notizie sono quelle che
provengono dalla radio che stiamo ascoltado, dove peraltro è appena intervenuto anche il sindaco.
Sono le 17.30 e siamo bloccati ormai da 5 ore. Improvvisamente alcune auto ripartono, ci
fanno passare e incredibilmente, superati alcuni mezzi pesanti che
bloccavano il passaggio ci troviamo davanti ad una strada bianca,
completamente sgombra. Non c'è più nessuno, è quasi buio.
Una strada deserta, larga, e coperta di
neve: un paesaggio lunare che mette quasi paura.
Sembra incredibile che appena un minuto prima eravamo circondati da un muro di auto.
Sembra incredibile che appena un minuto prima eravamo circondati da un muro di auto.
La macchina slitta un po': dobbiamo
andare al bagno, mangiare, bere qualcosa di caldo, mettere benzina.
E soprattutto devo montare le catene che previdentemente avevo deciso di sistemare nel portabagaglio!
Dopo un chilometro percorso a circa 20
all'ora scorgiamo un luminosissimo autogrill, accolto come si accoglie la visione di un'oasi nel deserto: in realtà sembra un
vero e proprio rifugio in mezzo alla neve.
Osservo dal piazzale dell'Autogrill il Grande Raccordo Anulare, generamente rumoroso, intasato dal traffico o dalle auto che sfrecciano ad alta velocità, ora completamente bianco, silenzioso e attraversato da pochissime vetture che procedono a passo d'uomo: così ovattato, è uno spettacolo affascinante quasi surreale.
E che sensazione di benessere quel
cappuccino caldo e quel muffin al cioccolato! (dopo essere andati alla
toilette ovviamente!)
Nonostante il freddo e la scomodità
monto le catene da neve; è la prima volta che lo faccio e il
riuscirci così velocemente mi riempie di orgoglio. Poi mettiamo benzina e
ripartiamo. Sono le 19.30! Prendiamo la prima uscita possibile e
giriamo in direzione Roma centro; non ricordo nemmeno quale fosse il nome
dell'uscita, volevo solo lasciare il Raccordo il più presto possibile.
Emergiamo in qualche modo in zona
Cornelia e da lì attraverso il centro, piano piano, torniamo a Roma
nord, di nuovo in zona Nuovo Salario. Quando rientro in casa sono le ore 21!
Nessun commento:
Posta un commento