lunedì 6 febbraio 2012

Stile Juve, stile Marotta: rispetto degli arbitri per la Juve capolista! E il Cagliari? ...la Giuve è sempre la Giuve!

La Giuve è sempre la Giuve! Non cambia mai la Vecchia Signora: cambiano gli uomini, passa calciopoli, ma lo stile quello no: quello non cambia mai! 
Meno di un mese fa "l'umile" Cagliari si ritrovava al cospetto della "grande" Giuve, nel monumentale Giuventus Stadium. 
Ovviamente si vede negati due rigori solari per due netti falli di mano in area: Bonucci e Pirlo graziati.
Era giusto così: l'arbitro aveva rispettato la straordinaria capolista del nostro "prestigioso" torneo, la società più blasonata, la squadra che ha riscattato l'orgoglio del mezzogiorno italiano in oltre cento anni di storia.
La Vecchia Signora, una regina che guarda l'Italia dal suo trono; ai grandi sovrani, d'altronde, è sempre stato perdonato qualche sopruso quà e là, qualche atteggiamento altezzoso e talvolta provocatorio.
E' normale, anzi doveroso secondo Marotta, ma secondo anche metà degli italiani, che al cospetto della società "agnelliana" e "FIATtiana", e a tutto lo stile e l'eleganza intrinseca in questi due aggettivi, gli arbitri debbano riserbare rispetto e massima attenzione.
Rispetto e attenzione che, peraltro, storicamente hanno sempre serbato per l'elegante "zebrona" del nostro onorato campionato.
Guai a cambiare atteggimento: occorre subito rimettere in riga chi prova a decidere secondo coscienza, in modo neutrale, anche sbagliando, ma applicando semplicemente il principio universale: la legge è uguale per tutti!
Uguale per tutti? Ma che siamo matti? Siamo in Italia, amici miei! E in Italia c'è la Giuventus che ne rappresenta non certamente le virtù, ma determinate caratteristiche e abitudini non certo nobili ed eroiche per cui tanto ci "onorano" all'estero!
Che stile, che classe, mostrata ieri dal buon Marotta, sicuramente ben integrato nello stile della Signora del nostro calcio.
Arbitri di prima fascia per la capolista, arbitri che fischino i rigori alla Juventus, soprattutto quando è necessario che sia un episodio a sbloccare la gara.
Perchè le partite, nessuno se ne era mai accorto, si vincono anche grazie ad un episodio, ad un rigoretto quà e là. Ma va? Ce lo dovevano dire i dirigenti e giocatori della Juventus che hanno sempre vinto grazie e solo ad episodi girati nel "dubbio" a loro favore. 
E se poi qualcuno parla di "questione di centimetri" allora il sovrano e i suoi sudditi lo tacciano di "piagnoleria".
Perchè se parla la Giuve lo fa con stile: parla il sovrano, il paladino dei poveri, il riscatto delle regioni italiane meno ricche.
D'altronde sul carro di chi vince sale sempre chi perde nella vita e cerca di consolarsi all'ombra dei potenti per riflettere un pò della loro luce.
Braschi, ingenuamente, ha risposto che "tutti vanno rispettati" allo stesso modo.
Ma il buon Braschi dimentica che, come ci ricordano i suoi "formidabili" sostenitori :-),  la Giuve è sempre la Giuve!

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