Finalmente arriva la grande impresa di Roma, la prima vera soddisfazione in questa difficilissima stagione.
La Virtus allenata da coach Marco Calvani sembra aver cambiato decisamente velocità rispetto a quella allenata da Lardo e dopo la terza vittoria consecutiva torna in corsa per la qualificazione ai play.off.
La vittoria con Siena vale doppio: da una parte c'è la forte rivalità con la squadra toscana, dall'altra può essere fondamentale strappare due punti ad una squadra che da diversi anni perde molto raramente.
Due punti che sono significativi perchè poche altre squadre riusciranno a battere la corazzata senese; inoltre, sono vittore come queste che creano entusiasmo nell'ambiente e danno consapevolezza della propria forza al gruppo.
Complimenti a Calvani che ha saputo infondere grinta e aggressività difensiva ai suoi giocatori; è significativo il fatto che la Virtus Roma riesca a vincere gare giocate punto a punto.
Ad inizio stagione abbiamo perso diversi match nel finale, spesse volte nel supplementare; adesso c'è stata prima la vittoria nel finale di Varese e quella odierna con la capolista Siena.
Dedovic e Tucker sono stati i migliori marcatori in casa Roma con 14 punti, ma è piaciuta in particolare la prova di Gordic in regia condita da 11 punti e un interessante 5/8 dal campo.
Sottocanestro Varnado ha fatto sentire il suo peso e si è esibito nella sua specialità: 4 stoppate!
Slokar è stato il miglior rimbalzista con 8 palle recuperate.
Per quanto riguarda la gara sono stati decisivi due tiri liberi di Datome a 25" dal termine.
Osservo il roster di Roma e mi accorgo che la squadra adesso è decisamente più completa e competitiva rispetto ad inizio stagione.
Ora la Virtus si trova a solo 2 punti dalla zona play-off; speriamo non sia tardi per inserirsi nelle prime otto.
Dopodichè, se riuscirà ad evitare Siena nel primo turno, avrà ottime chances di puntare alla finale.
domenica 26 febbraio 2012
Virtus Roma _ Acea Roma - Monte Paschi Siena 77-76, XXII GIORNATA DI CAMPIONATO
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Egregius
sabato 25 febbraio 2012
Roma 2015 - Metro B1: la talpa (TBM) abbatte l'ultimo diaframma e arriva alla stazione Jonio - Tra aprile e maggio partiranno con frequenza di 8 minuti i treni Bologna - Conca d'oro
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Egregius
Lo scorso 22 febbraio, alla presenza dell’assessore capitolino alla Mobilità Antonello Aurigemma e del presidente di Roma Metropolitane Giovanni Ascarelli, la "talpa" TBM (Tunnel Boring Machine) ha abbattuto l'ultimo diaframma sbucando nella stazione di piazzale Jonio che entro un anno sarà il nuovo capolinea provvisorio della nuova linea B1 della metropolitana romana.
La TBM si era messa in moto da Conca d'oro nel giugno 2010 perforando in tutto 690 metri di galleria.
L'assessore Angelo Aurigemma ha colto l'occasione per fare un punto sull'evoluzione dei lavori della nuova linea:
La TBM si era messa in moto da Conca d'oro nel giugno 2010 perforando in tutto 690 metri di galleria.
L'assessore Angelo Aurigemma ha colto l'occasione per fare un punto sull'evoluzione dei lavori della nuova linea:
- la tratta Bologna - Conca d'oro, terminata ed in fase di collaudo, entrerà in funzione entro due mesi, presumibilmente tra aprile e maggio;
- Tra fine febbraio/inizio marzo sarà aggiudicata la gara per l'acquisto di nuovi 15 convogli per la linea B1; i convogli saranno consegnato tra il dodicesimo e il ventiquattresimo (!!!) mese dalla data di stipula del contratto;
- in attesa della consegna dei nuovi convogli, la frequenza dei treni sulla tratta Bologna - Conca d'oro sarà di 8 minuti (due minuti e mezzo sulla tratta comune B-B1 (Laurentina-Bologna), 4 minuti tra Rebibbia e Bologna);
- entro 1 anno entrerà in funzione anche l'ultima tratta Conca d'oro - Piazzale Jonio;
- entro quattro mesi partirà l'appalto per la costruzione del prolungamento della linea fino a Porta di Roma.
lunedì 20 febbraio 2012
Roma 2015 - il sindaco Gianni Alemanno ha scritto al presidente del Consiglio Mario Monti - testo
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Egregius
-
Signor Presidente,l’inattesa decisione del Consiglio dei Ministri di non appoggiare la candidatura di Roma Capitale a sede dei XXXII Giochi Olimpici e dei XVI Giochi Paralimpici del 2020 ci costringe a modificare profondamente le prospettive di sviluppo della nostra città.
Il nostro progetto, che Lei in più occasioni ha giudicato in termini molto positivi, avrebbe messo in moto nella Capitale ben 9,8 miliardi di finanziamenti, di cui 4,300 miliardi di investimenti pubblici e ben 5,5 miliardi di investimenti privati. Gran parte di queste risorse – quasi 9 miliardi – sarebbero servite, non per gli impianti sportivi e gli eventi olimpici, ma per completare la dotazione infrastrutturale della nostra Città che, da decenni, cerca di risolvere numerosi nodi urbanistici connessi al problema della mobilità.
Il venir meno di questo potente volano economico lascia sul tappeto due grandi problemi.
Il primo è quello di far convivere la vita quotidiana di una grande metropoli con il ruolo di Capitale della Repubblica, con tutte le funzioni e i costi che da questo status istituzionale inevitabilmente derivano. Il secondo problema è quello di dover comunque affrontare una scadenza epocale che non può essere né rinviata, né revocata: quella del Giubileo del 2025.
La vita quotidiana di una città di quasi tre milioni di abitanti e l’approssimarsi di un anno eccezionale – e ben più impegnativo di un’Olimpiade - come quello del Giubileo, non possono essere affrontati da Roma con una aeroporto intercontinentale attualmente sottodimensionato, con una mobilità interna ancora troppo dipendente dal trasporto su gomma, con problemi irrisolti nel rapporto tra le periferie e il più grande Centro storico del mondo, riconosciuto come patrimonio dell’Unesco, con servizi pubblici locali che si accingono ad affrontare, dopo decenni di ritardi, la sfida della liberalizzazione e della qualità sul mercato nazionale.
E’ evidente che tutti questi ragionamenti possono sembrare in contrasto con l’attuale congiuntura economica, che porta con sé un restringimento delle risorse finanziarie disponibili. Ma è altrettanto evidente che investire sulle grandi metropoli è uno degli asset strategici irrinunciabili per uscire dalla crisi e dalla recessione e per rilanciare l’economia del nostro Paese. Milano in questo momento è sede di importanti investimenti legati al progetto dell’Expo 2015. Roma deve essere considerata, anche in relazione a queste scadenze, un potente volano per aumentare i flussi turistici nel nostro Paese. Non a caso nel 2011, anche in presenza dell’attuale crisi economica, Roma ha superato tutti i record in termini di ingressi e presenze turistiche.
Per questi motivi Le chiedo di convocare un tavolo di confronto di natura programmatica tra la nostra Amministrazione e il Governo che ci permetta di affrontare i seguenti punti:
1) Verifica delle politiche fin qui compiute dalla nostra Amministrazione in termini di razionalizzazione della spesa e di eliminazione degli sprechi. Già dal 2008 infatti la nostra Amministrazione, d’intesa con il Governo, ha scelto la via di una gestione commissariale per affrontare il debito pregresso di 12,450 miliardi e si è imposta rigidi vincoli di bilancio. Oggi, in vista della presentazione del Bilancio 2012, siamo pronti ad allinearci con quella che è la strategia di risanamento che Lei sta applicando a livello nazionale. Permangono però due problemi che Roma deve affrontare come tutti gli altri comuni italiani: la revisione del patto di stabilità interna, che rischia di paralizzare tutti gli investimenti sul territorio, e la drastica contrazione dei trasferimenti statali e regionali sul trasporto pubblico locale, che per Roma ha comportato un taglio, insostenibile, di circa il 43%.
2) Rapida approvazione del secondo Decreto legislativo di Roma Capitale, attualmente in discussione nella Commissione bicamerale sul Federalismo fiscale del Parlamento. Questo decreto deve contenere norme efficaci per garantire lo snellimento delle procedure, il rafforzamento della governance della nostra Capitale e il riconoscimento dei costi e delle necessità patrimoniali connesse allo status di Capitale della Repubblica.
3) Aggiornamento del Piano Strategico di Sviluppo di Roma Capitale che è stato già approvato lo scorso anno dalla Giunta capitolina in relazione alle Olimpiadi 2020 e che deve essere oggi aggiornato in vista del Giubileo del 2025. All’interno di questo piano ci sono molti progetti in grado, se supportati adeguatamente, di essere finanziati in sede europea e di raccogliere forti investimenti privati in project financing. Spiccano tra questi progetti quelli della costruzione dello scalo aeroportuale intercontinentale di Fiumicino 2, su cui abbiamo aperto insieme alla Regione Lazio un tavolo con il ministro Passera, e il completamento della rete delle metropolitane, in cui attraverso il Cipe bisogna trovare un giusto equilibrio tra investimenti pubblici e project financing. Ricordo che Roma è stata la prima città italiana a utilizzare questo strumento per il prolungamento della linea B da Rebibbia a Casal Monastero.
4) Riconoscimento del Secondo Polo Turistico di Roma (Progetto compreso nel Piano Strategico di Sviluppo) come Distretto turistico balneare, da inserire nelle strategie di promozione internazionale del turismo italiano ai sensi della legge 106 del 12 luglio 2011.
Signor Presidente,
le difficoltà incontrate sul progetto della candidatura olimpica non ci fanno dimenticare che il primo atto legislativo del Suo governo è stata l’approvazione in prima lettura del decreto legislativo su Roma Capitale e che in ogni circostanza Lei e i Suoi ministri hanno manifestato rispetto e attenzione per il ruolo della nostra Città. Per questi motivi rimaniamo in fiduciosa attesa di un Suo positivo riscontro per completare i progetti di Roma Capitale come strumento per rilanciare la forza e l’unità del nostro Paese.
Con osservanza,
Gianni Alemanno.
(fonte: http://www.comune.roma.it/wps/portal/pcr?contentId=NEW287207&jp_pagecode=newsview.wp&ahew=contentId:jp_pagecode)
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Roma, Olimpiadi 2020, il no di Monti!
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giovedì 16 febbraio 2012
Roma, Olimpiadi 2020, il no di Monti! - Il club di Bilderberg! - I nemici di Roma - Daniel Estulin - Madrid, Londra, il Re e la Regina!
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Egregius
Credo che quando i media, la stampa più importante, i mezzi di comunicazione di massa, i sondaggi fatti quà e là, i partiti politici, tutti quanti unanimemente plaudono all'operato di un Primo Ministro apprescindere dalla bontà o meno di una scelta politica, ci sia da riflettere e capire quello che sta accadendo veramente.
Abbiamo accettato senza fiatare una riforma delle pensioni molto incisiva, non entro nel merito se giusta o sbagliata, quando per molto meno milioni di lavoratori sono scesi in piazza: tre ore di sciopero indetto dai sindacati (???) e niente più. Quale era il significato di questo sciopero?
Dell'art.18 non ne parliamo! Ricordo perfettamente quello che era accaduto qualche anno fa quando l'allora Governo Berlusconi aveva appena accennato ad una lieve riforma di questo articolo.
Non c'è più opposizione, non c'è più controllo da parte dei mezzi di informazione, il giornale Repubblica che aveva combattutto una vera e propria guerra al precedente governo adesso ammicca.
Qualche morbida presa di posizione quà e là tanto per dimostrare una certa indipendenza che però non esiste: Republica è tutto sommato espressione di alcuni poteri forti che questo Governo incarna benissimo.
Il progetto Olimpico di Roma 2020 era buono, sobrio nei costi e da esperti ed economisti riconosciuto conveniente; il governo spagnolo ha appoggiato la candidatura di Madrid nonostante le difficoltà economiche della Spagna.
Barcellona uscì trasformata dall'Olimpiade del 1992 e quello è il modello che avrebbe orientato ed ispirato Roma, non certo Atene.
Londra ospiterà i Giochi nella prossima estate eppure Londra le metropolitane già ce l'ha: ma Londra è la città della Regina, così come Madrid è la città del Re.
E' in lizza Tokyo, ora la favorita, nonostante il terremoto che ha messo sottosopra il Giappone
A Roma per fortuna non abbiamo più il Re e la Monarchia, ma abbiamo comunque come Primo Ministro un autorevole membro del club di Bilderberg; ne ha fatto parte o ne fa parte anche un importante esponente del Partito Democratico, Enrico Letta. Grandi amici Mario ed Enrico come risulta anche da un bigliettino catturato da una macchina fotografica alla Camera dei Deputati un paio di mesi fa! Ci sarebbe molto da parlare di Bilderberg, ma preferisco rimandarvi a qualche link (http://www.bilderbergmeetings.org/index.php; http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Bilderberg) oppure alla lettura di un famoso libro: Il Club di Bilderberg (la storia segreta dei padroni del mondo), Daniel Estulin, Arianna Editrice.
Aldilà delle vere motivazioni che hanno suggerito il no di Monti e che hanno dimostrato quanti nemici Roma abbia realmente, basta vedere la gioia che ha accolto la decisione del Premier (in quale altro paese del mondo si sarebbe stati contenti di una bocciatura di una candidatura olimpica della propria Capitale), rimane il danno economico e di immagine incredibile che ha subito la nostra città.
Roma paga un gup infrastrutturale clamoroso rispetto alle altre grandi capitali europee, manca una rete metropolitana adeguata alla grandezza e all'importanza di questa città.
L'Olimpiade era una grande occasione, una scorciatoia incredibile per colmare questo divario.
Roma ospita milione di turisti e pellegrini ogni anno, sopporta i costi della politica, le manifestazioni di ogni genere e colore che peggiorano la vita dei suoi cittadini.
Roma amata all'estero ha invece in Patria tanti nemici e detrattori, a partire dalla Lega nord, ma non solo: i suoi nemici dimostrano anche la sua grandezza, ma da un governo nazionale ci si aspetterebbe qualcosa di diverso, più rispetto per la propria Capitale.
Roma è stata lasciata sola, i suoi cittadini derisi: Milano avrà il suo Expo' nonostante i ritardi e la disorganizzazione che la città meneghina ha dimostrato.
Grazie all'Expò i milanesi erediteranno grattacieli e qualche linea metropolitana.
Torino ha ospitato recentemente le Olimpiadi invernali.
Il Professor Mario Monti è uomo intelligente, preparatissimo e un ottimo comunicatore: se ha deciso di negare l'Olimpiade a Roma sa bene quello che fa!
Lui rappresenta i poteri forti in campo economico e finanziario di questo Paese: basta vedere il modo in cui viene accolto negli Stati Uniti d'America, o all'Europarlamento per capire la sua importanza a livello internazione.
Se Monti ha deciso così non è, non può assolutamente essere perchè era troppo rischioso garantire 3 o 4 miliardi di euro in 7 ANNI!!!!! Evidentemente c'è la volontà nelle sfere che contano di deprimere anzichè valorizzare in Italia e nel mondo Roma e i Romani. Il movente lo sapremo nei prossimi anni, ma dobbiamo essere consci che queste figure non agiscono mai per caso: ai posteri l'ardua sentenza!
Abbiamo accettato senza fiatare una riforma delle pensioni molto incisiva, non entro nel merito se giusta o sbagliata, quando per molto meno milioni di lavoratori sono scesi in piazza: tre ore di sciopero indetto dai sindacati (???) e niente più. Quale era il significato di questo sciopero?
Dell'art.18 non ne parliamo! Ricordo perfettamente quello che era accaduto qualche anno fa quando l'allora Governo Berlusconi aveva appena accennato ad una lieve riforma di questo articolo.
Non c'è più opposizione, non c'è più controllo da parte dei mezzi di informazione, il giornale Repubblica che aveva combattutto una vera e propria guerra al precedente governo adesso ammicca.
Qualche morbida presa di posizione quà e là tanto per dimostrare una certa indipendenza che però non esiste: Republica è tutto sommato espressione di alcuni poteri forti che questo Governo incarna benissimo.
Il progetto Olimpico di Roma 2020 era buono, sobrio nei costi e da esperti ed economisti riconosciuto conveniente; il governo spagnolo ha appoggiato la candidatura di Madrid nonostante le difficoltà economiche della Spagna.
Barcellona uscì trasformata dall'Olimpiade del 1992 e quello è il modello che avrebbe orientato ed ispirato Roma, non certo Atene.
Londra ospiterà i Giochi nella prossima estate eppure Londra le metropolitane già ce l'ha: ma Londra è la città della Regina, così come Madrid è la città del Re.
E' in lizza Tokyo, ora la favorita, nonostante il terremoto che ha messo sottosopra il Giappone
A Roma per fortuna non abbiamo più il Re e la Monarchia, ma abbiamo comunque come Primo Ministro un autorevole membro del club di Bilderberg; ne ha fatto parte o ne fa parte anche un importante esponente del Partito Democratico, Enrico Letta. Grandi amici Mario ed Enrico come risulta anche da un bigliettino catturato da una macchina fotografica alla Camera dei Deputati un paio di mesi fa! Ci sarebbe molto da parlare di Bilderberg, ma preferisco rimandarvi a qualche link (http://www.bilderbergmeetings.org/index.php; http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Bilderberg) oppure alla lettura di un famoso libro: Il Club di Bilderberg (la storia segreta dei padroni del mondo), Daniel Estulin, Arianna Editrice.
Aldilà delle vere motivazioni che hanno suggerito il no di Monti e che hanno dimostrato quanti nemici Roma abbia realmente, basta vedere la gioia che ha accolto la decisione del Premier (in quale altro paese del mondo si sarebbe stati contenti di una bocciatura di una candidatura olimpica della propria Capitale), rimane il danno economico e di immagine incredibile che ha subito la nostra città.
Roma paga un gup infrastrutturale clamoroso rispetto alle altre grandi capitali europee, manca una rete metropolitana adeguata alla grandezza e all'importanza di questa città.
L'Olimpiade era una grande occasione, una scorciatoia incredibile per colmare questo divario.
Roma ospita milione di turisti e pellegrini ogni anno, sopporta i costi della politica, le manifestazioni di ogni genere e colore che peggiorano la vita dei suoi cittadini.
Roma amata all'estero ha invece in Patria tanti nemici e detrattori, a partire dalla Lega nord, ma non solo: i suoi nemici dimostrano anche la sua grandezza, ma da un governo nazionale ci si aspetterebbe qualcosa di diverso, più rispetto per la propria Capitale.
Roma è stata lasciata sola, i suoi cittadini derisi: Milano avrà il suo Expo' nonostante i ritardi e la disorganizzazione che la città meneghina ha dimostrato.
Grazie all'Expò i milanesi erediteranno grattacieli e qualche linea metropolitana.
Torino ha ospitato recentemente le Olimpiadi invernali.
Il Professor Mario Monti è uomo intelligente, preparatissimo e un ottimo comunicatore: se ha deciso di negare l'Olimpiade a Roma sa bene quello che fa!
Lui rappresenta i poteri forti in campo economico e finanziario di questo Paese: basta vedere il modo in cui viene accolto negli Stati Uniti d'America, o all'Europarlamento per capire la sua importanza a livello internazione.
Se Monti ha deciso così non è, non può assolutamente essere perchè era troppo rischioso garantire 3 o 4 miliardi di euro in 7 ANNI!!!!! Evidentemente c'è la volontà nelle sfere che contano di deprimere anzichè valorizzare in Italia e nel mondo Roma e i Romani. Il movente lo sapremo nei prossimi anni, ma dobbiamo essere consci che queste figure non agiscono mai per caso: ai posteri l'ardua sentenza!
lunedì 13 febbraio 2012
Virtus Roma_ Cimberio VA - Acea Roma 76-78, 21-esima GIORNATA DI CAMPIONATO
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La Virtus Roma del nuovo coach Galvani dopo la vittoria contro Montegranaro vince la seconda gara consecutiva imponendosi in trasferta sul difficilissimo parquet di Varese.
Si trattava di una gara fondamentale per il cammino della franchigia giallorossa in questo campionato, l'ultima possibilità per riagganciare il treno play-off; una partita da dentro o fuori: un'eventuale sconfitta avrebbe azzerato tutte le possibilità di entrare nelle prime otto della classifica.
La distanza dalla zona play-off è ancora tanta e l'impresa per Galvani sarà decisamente ardua; se non altro il nuovo coach sembra avere trasmesso una nuova determinazione alla sua squadra e soprattutto una maggiore aggressività e concentrazione difensiva.
Decisivo il ritorno in campo dopo l'infortunio di Datome, la buona forma di Tucker, la crescita sottocanestro di Slokar; sempre sotto canestro mi sembra buono l'innesto di Varnado che dovrebbe garantire centimetri, difesa e rimbalzi.
Con gli innesti di Mordente, Kakiouzis e dell'ultimo arrivato Varnado, rispetto all'inizio di campionato il roster sembra decisamente più completo.
La nota più positiva della gara di Varese è stata la capacità della squadra giallorossa di non disunirsi nei momenti più difficili della gara e quello, in particolare, di aver saputo portare a casa finalmente una vittoria in un finale punto a punto.
lunedì 6 febbraio 2012
De Rossi è Capitan Futuro: rinnovo del contratto per 5 anni senza clausula rescissoria - Chi tifa Roma non perde mai!
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Ama la sua città, crede nel progetto Roma, stima il suo allenatore, Luis Enrique, che deficisce il miglior tecnico che lo abbia mai allenato; sa che solo in maglia giallorossa può giocare come sa e come vuole lui; questi e tanti altri motivi alla base del rinnovo contrattuale di Daniele De Rossi, Capitan Futuro come definito da molti e adesso ancora di più non un semplice soprannome.
Una firma attesa da tanti mesi, una scelta dettata anche e soprattutto dal cuore: De Rossi ha scelto di non applicare al suo contratto alcuna clausula rescissora che, come lui stesso ha dichiarato in conferenza stampa, "sarebbe rimasta come una macchia nel suo legame con la Roma".
Certamente De Rossi andrà a guadagnare bene, dieci milioni di euro lordi più i premi, ma non prendiamoci in giro: al Manchester City, al PSG o al Real Madrid, avrebbe certamente guadagnato di più, ma soprattutto avrebbe avuto molte più possibilità di vincere.
Perchè è vero che una vittoria a Roma vale più di mille altrove, ma è anche vero che De Rossi è uno dei migliori centrocampisti d'Europa e che sarebbe titolare in qualsiasi grande club del continente.
La tentazione c'è e c'è stata come ha dichiarato sinceramente il centrocampista giallorosso.
De Rossi ha deciso con il cuore, ma anche con il cervello: crede nel suo allenatore, nel progetto tecnico e societario.
A Roma si sente a casa e la Roma è come una famiglia!
E i tifosi della Roma possono davvero sentirsi orgogliosi perchè in questo calcio dove domina il business, dove ci sono Marotta e la Juventus, Moratti e Berlusconi, dove proliferano scandali e scommesse, dove tutto passa, cambia e scorre; ebbene, nella Roma due campioni assoluti, due figli della Città Eterna, legano la loro storia calcistica ad un'unica maglia, ai colori giallorossi.
Totti e De Rossi esprimono la mentalità della loro tifoseria, "mai schiava del risultato", consapevole che chi tifa Roma non perde mai!
Perchè sarà la storia di questa città, la sua incredibile bellezza, il suo caldo abbraccio, la passione della sua gente,ma lasciare questa città è davvero difficile!
E' forse difficile comprendere certe scelte per chi le vede da fuori, è difficile capire perchè chi guadagna milioni di euro si senta nel cuore come un operaio, un impiegato o un qualsiasi ragazzo della curva Sud.
Ma Roma la si può capire solo vivendola, facendosi accarezzare dalla sua mano che, come recita una canzone di Venditti, quando ti accarezza "ti fa suo, ti fa romano!".
Stile Juve, stile Marotta: rispetto degli arbitri per la Juve capolista! E il Cagliari? ...la Giuve è sempre la Giuve!
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La Giuve è sempre la Giuve! Non cambia mai la Vecchia Signora: cambiano gli uomini, passa calciopoli, ma lo stile quello no: quello non cambia mai!
Meno di un mese fa "l'umile" Cagliari si ritrovava al cospetto della "grande" Giuve, nel monumentale Giuventus Stadium.
Ovviamente si vede negati due rigori solari per due netti falli di mano in area: Bonucci e Pirlo graziati.
Era giusto così: l'arbitro aveva rispettato la straordinaria capolista del nostro "prestigioso" torneo, la società più blasonata, la squadra che ha riscattato l'orgoglio del mezzogiorno italiano in oltre cento anni di storia.
La Vecchia Signora, una regina che guarda l'Italia dal suo trono; ai grandi sovrani, d'altronde, è sempre stato perdonato qualche sopruso quà e là, qualche atteggiamento altezzoso e talvolta provocatorio.
E' normale, anzi doveroso secondo Marotta, ma secondo anche metà degli italiani, che al cospetto della società "agnelliana" e "FIATtiana", e a tutto lo stile e l'eleganza intrinseca in questi due aggettivi, gli arbitri debbano riserbare rispetto e massima attenzione.
Rispetto e attenzione che, peraltro, storicamente hanno sempre serbato per l'elegante "zebrona" del nostro onorato campionato.
Guai a cambiare atteggimento: occorre subito rimettere in riga chi prova a decidere secondo coscienza, in modo neutrale, anche sbagliando, ma applicando semplicemente il principio universale: la legge è uguale per tutti!
Uguale per tutti? Ma che siamo matti? Siamo in Italia, amici miei! E in Italia c'è la Giuventus che ne rappresenta non certamente le virtù, ma determinate caratteristiche e abitudini non certo nobili ed eroiche per cui tanto ci "onorano" all'estero!
Che stile, che classe, mostrata ieri dal buon Marotta, sicuramente ben integrato nello stile della Signora del nostro calcio.
Arbitri di prima fascia per la capolista, arbitri che fischino i rigori alla Juventus, soprattutto quando è necessario che sia un episodio a sbloccare la gara.
Perchè le partite, nessuno se ne era mai accorto, si vincono anche grazie ad un episodio, ad un rigoretto quà e là. Ma va? Ce lo dovevano dire i dirigenti e giocatori della Juventus che hanno sempre vinto grazie e solo ad episodi girati nel "dubbio" a loro favore.
E se poi qualcuno parla di "questione di centimetri" allora il sovrano e i suoi sudditi lo tacciano di "piagnoleria".
Perchè se parla la Giuve lo fa con stile: parla il sovrano, il paladino dei poveri, il riscatto delle regioni italiane meno ricche.
D'altronde sul carro di chi vince sale sempre chi perde nella vita e cerca di consolarsi all'ombra dei potenti per riflettere un pò della loro luce.
Braschi, ingenuamente, ha risposto che "tutti vanno rispettati" allo stesso modo.
Ma il buon Braschi dimentica che, come ci ricordano i suoi "formidabili" sostenitori :-), la Giuve è sempre la Giuve!
Meno di un mese fa "l'umile" Cagliari si ritrovava al cospetto della "grande" Giuve, nel monumentale Giuventus Stadium.
Ovviamente si vede negati due rigori solari per due netti falli di mano in area: Bonucci e Pirlo graziati.
Era giusto così: l'arbitro aveva rispettato la straordinaria capolista del nostro "prestigioso" torneo, la società più blasonata, la squadra che ha riscattato l'orgoglio del mezzogiorno italiano in oltre cento anni di storia.
La Vecchia Signora, una regina che guarda l'Italia dal suo trono; ai grandi sovrani, d'altronde, è sempre stato perdonato qualche sopruso quà e là, qualche atteggiamento altezzoso e talvolta provocatorio.
E' normale, anzi doveroso secondo Marotta, ma secondo anche metà degli italiani, che al cospetto della società "agnelliana" e "FIATtiana", e a tutto lo stile e l'eleganza intrinseca in questi due aggettivi, gli arbitri debbano riserbare rispetto e massima attenzione.
Rispetto e attenzione che, peraltro, storicamente hanno sempre serbato per l'elegante "zebrona" del nostro onorato campionato.
Guai a cambiare atteggimento: occorre subito rimettere in riga chi prova a decidere secondo coscienza, in modo neutrale, anche sbagliando, ma applicando semplicemente il principio universale: la legge è uguale per tutti!
Uguale per tutti? Ma che siamo matti? Siamo in Italia, amici miei! E in Italia c'è la Giuventus che ne rappresenta non certamente le virtù, ma determinate caratteristiche e abitudini non certo nobili ed eroiche per cui tanto ci "onorano" all'estero!
Che stile, che classe, mostrata ieri dal buon Marotta, sicuramente ben integrato nello stile della Signora del nostro calcio.
Arbitri di prima fascia per la capolista, arbitri che fischino i rigori alla Juventus, soprattutto quando è necessario che sia un episodio a sbloccare la gara.
Perchè le partite, nessuno se ne era mai accorto, si vincono anche grazie ad un episodio, ad un rigoretto quà e là. Ma va? Ce lo dovevano dire i dirigenti e giocatori della Juventus che hanno sempre vinto grazie e solo ad episodi girati nel "dubbio" a loro favore.
E se poi qualcuno parla di "questione di centimetri" allora il sovrano e i suoi sudditi lo tacciano di "piagnoleria".
Perchè se parla la Giuve lo fa con stile: parla il sovrano, il paladino dei poveri, il riscatto delle regioni italiane meno ricche.
D'altronde sul carro di chi vince sale sempre chi perde nella vita e cerca di consolarsi all'ombra dei potenti per riflettere un pò della loro luce.
Braschi, ingenuamente, ha risposto che "tutti vanno rispettati" allo stesso modo.
Ma il buon Braschi dimentica che, come ci ricordano i suoi "formidabili" sostenitori :-), la Giuve è sempre la Giuve!
sabato 4 febbraio 2012
Fermi sul Raccordo in mezzo alla neve: la mia esperienza - 3 febbraio 2012
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Egregius
3 febbraio 2012, ore 12.30: dal
quartiere Nuovo Salario mi immetto nel Grande Raccordo Anulare in
direzione Fiumicino.
Ha da poco cominciato a nevicare con
una certa intensità: si prosegue inizialmente a moderata velocità
ma in modo regolare.
Dopo qualche chilometro, a 500 metri
circa dall'uscita Trionfale, incontro una coda di auto; la neve
aumenta, in breve tutte le auto sono completamente coperte di bianco.
E' uno spettacolo incredibile, quasi
bello, se non fosse che siamo completamente bloccati, io e la mia
ragazza, nel traffico. Sono le ore 14 e in circa un'ora e venti ho
percorso non più di 200 metri; abbiamo appena chiamato in ufficio per
avvertire che probabilmente non riusciremo ad arrivare al lavoro.
Tanti altri colleghi già hanno fatto altrettanto.
Si crea un'atmosfera surreale: caos,
traffico in tilt, ma anche tanta solidarietà: le persone scendono
dall'auto e in tanti spengono il motore per risparmiare un po' di
benzina.
Si discute, ci si scambia informazioni;
ci piacerebbe sapere qualcosa. Ma dove sono i mezzi dell'ANAS? e gli
spazzaneve?
Una talk radio offre informazioni in
tempo reale grazie alle telefonate della gente che da tutta la città
racconta ciò che vede, la propria esperienza.
Le ore passano, sono le 16.30: da due
ore siamo dentro un tunnel. Perlomento qui dentro non nevica, non
serve tenere accesa l'auto.
La mia ragazza siede accanto a me, un
po' stanca, un po' provata; a parte una mela,
siamo digiuni e con la necessità di andare al bagno.
Comunque ci facciamo compagnia, ascoltiamo un pò di musica: non fa
troppo freddo ed è comunque bello condividere insieme questa esperienza. Scattiamo anche alcune foto per documentare quello che sta avvenendo intorno a noi: non sappiamo quando usciremo da questo ingorgo,
non ci sono informazioni e siamo assolutamente fermi.
Qualcuno teme che trascorreremo sotto questo tunnel l'intera
notte.
Uniche notizie sono quelle che
provengono dalla radio che stiamo ascoltado, dove peraltro è appena intervenuto anche il sindaco.
Sono le 17.30 e siamo bloccati ormai da 5 ore. Improvvisamente alcune auto ripartono, ci
fanno passare e incredibilmente, superati alcuni mezzi pesanti che
bloccavano il passaggio ci troviamo davanti ad una strada bianca,
completamente sgombra. Non c'è più nessuno, è quasi buio.
Una strada deserta, larga, e coperta di
neve: un paesaggio lunare che mette quasi paura.
Sembra incredibile che appena un minuto prima eravamo circondati da un muro di auto.
Sembra incredibile che appena un minuto prima eravamo circondati da un muro di auto.
La macchina slitta un po': dobbiamo
andare al bagno, mangiare, bere qualcosa di caldo, mettere benzina.
E soprattutto devo montare le catene che previdentemente avevo deciso di sistemare nel portabagaglio!
Dopo un chilometro percorso a circa 20
all'ora scorgiamo un luminosissimo autogrill, accolto come si accoglie la visione di un'oasi nel deserto: in realtà sembra un
vero e proprio rifugio in mezzo alla neve.
Osservo dal piazzale dell'Autogrill il Grande Raccordo Anulare, generamente rumoroso, intasato dal traffico o dalle auto che sfrecciano ad alta velocità, ora completamente bianco, silenzioso e attraversato da pochissime vetture che procedono a passo d'uomo: così ovattato, è uno spettacolo affascinante quasi surreale.
E che sensazione di benessere quel
cappuccino caldo e quel muffin al cioccolato! (dopo essere andati alla
toilette ovviamente!)
Nonostante il freddo e la scomodità
monto le catene da neve; è la prima volta che lo faccio e il
riuscirci così velocemente mi riempie di orgoglio. Poi mettiamo benzina e
ripartiamo. Sono le 19.30! Prendiamo la prima uscita possibile e
giriamo in direzione Roma centro; non ricordo nemmeno quale fosse il nome
dell'uscita, volevo solo lasciare il Raccordo il più presto possibile.
Emergiamo in qualche modo in zona
Cornelia e da lì attraverso il centro, piano piano, torniamo a Roma
nord, di nuovo in zona Nuovo Salario. Quando rientro in casa sono le ore 21!
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