domenica 6 gennaio 2008

La povertà della giovinezza - Victor Hugo - I miserabili

La povertà nella giovinezza, quando riesce, ha un lato magnifico: essa rivolge tutta la volontà verso lo sforzo e tutta l’anima verso l’aspirazione, mette immediatamente a nudo la vita materiale rendendola ignobile; di qui sorgono gli inesprimibili slanci verso la vita ideale.
Il giovane ricco ha mille distrazioni brillanti e grossolane; le corse dei cavalli, la caccia, i cani, il tabacco, il gioco, i lauti banchetti e il resto; tutte cose che occupano la parte bassa dell’anima a spese della parte nobile e delicata.
Il giovane povero si arrabatta per guadagnarsi il pane, poi mangia e, una volta finito, non gli resta che il sogno.
Va agli spettacoli che Dio gli offre gratuitamente, contempla il cielo, lo spazio, gli astri, i fiori, i fanciulli, l’umanità i mezzo alla quale egli soffre, la creazione in mezzo alla quale egli è raggiante, scruta così a fondo l’umanità e la creazione da scorgervi nell’una l’anima e nell’altra Dio.
Medita e si sente grande, medita ancora e si sente misericordioso; dall’egoismo dell’uomo che soffre passa alla compassione dell’uomo che pensa.
Sboccia in lui un sentimento mirabile, l’oblio di sé e la pietà per tutti.
Pensando agli innumerevoli godimenti che la natura offre, dona e prodiga agli animi aperti e rifiuta a quelli chiusi, egli, milionario dell’intelligenza, giunge a compiangere i milionari del danaro: ogni odio sparisce dal suo cuore a mano a mano che la sua mente si compenetra di luce.
Forse ch’egli è infelice?
No, la miseria di un giovane non è mai miserabile: qualunque ragazzo, per quanto povero, con buona salute e in forze, con il passo vivace, gli occhi splendenti, il sangue che gli circola caldo nelle vene, i capelli neri, le guance fresche, le labbra rosee, i denti candidi, l’alito puro, desterà sempre l’invidia del vecchio imperatore.
E ogni mattina egli ricomincia a guadagnarsi il pane e mentre le sue mani attendono a questo, la sua spina dorsale ci guadagna in fierezza e la sua mente in idee.
Finito il lavoro, egli ritorna alle estasi ineffabili, alle contemplazioni, ai guadi: vive con i piedi tra i patimenti, gli ostacoli, sul lastrico, trai rovi, e talvolta nel fango, ma con il capo nella luce.
E’ fermo, sereno, mite, calmo, attento, serio, contento di poco, affabile e benedice Iddio di avergli concesso quelle due ricchezze che mancano a molti ricchi: il lavoro che lo rende libero e il pensiero che lo fa degno.
Così era accaduto a Marius, anzi, per non tacere nulla, si era abbandonato un po’ troppo alla contemplazione.
Dopo esser giunto ad assicurarsi pressappoco i mezzi di vita, non aveva proseguito oltre non dispiacendogli la povertà e sottraendo al lavoro per dare alla fantasia: trascorreva cioè talvolta giornate intere a sognare, sprofondato e assorto come un visionario nelle tacite voluttà dell’estasi e del gaudio interiore.
Aveva posto così il problema della sua vita: lavorare il meno possibile materialmente per dedicarsi il più possibile al lavoro impalpabile; in altre parole dedicar poche ore alla vita reale e disperdere il resto all’infinito.
(Victor Hugo; “I miserabili”)

giovedì 3 gennaio 2008

nido del cuculo - mi dovevo fa' i capelli

da morir dal ridere....

mercoledì 2 gennaio 2008

Buon 2008!

Finalmente sono tornato; 15 giorni senza internet a causa di un guasto alla linea che i tecnici di Tele2 si son ben guardati dal riparare durante il periodo festivo.
Ma tutto è bene quel che finisce bene ed il nuovo anno si apre con la bella notizia della linea adsl riparata.

(ma come si faceva quando non c'era internet??? In realtà quando ero piccolo non c'erano nemmeno i cellulari, ma ho capito con il tempo di potere fare assolutamente a meno del telefonino.
Ma internet...come si fa a fare a meno di internet?
Io appena ho bisogno di qualcosa consulto subito internet! Ho un conto corrente on line, ricarico il cellulare on line, acquisto i biglietti degli eventi on line, ecc.; e poi ci sono i miei blog.
Poveri pargoletti rimasti soli soletti per 15 giorni!!!)

Aperta e chiusa la parentesi, faccio a tutti i frequentatori del blog i migliori auguri di buon anno!
Ricordo a tutti che questo è un anno bisestile, dunque bizzarro per definizione; può essere entusiasmante per qualcuno, devastante per altri; della serie "maneggiare con cura!".

Per la cronaca, è stata la notte di Capodanno più bizzarra della mia vita, ma è stata anche una serata molto bella!
Una serata in cui molte persone importanti erano accanto a me; mi sono sentito fortunato!

Saluto con affetto il 2007, un anno che ricorderò come positivo e sereno; per il 2008 spero di continuare così, aggiungendo qualcosa (cosa?? Lo scopriremo solo vivendo....)