lunedì 5 novembre 2007

Ciao "barone" - Niels Liedholm - di Francesco Fagioli

Ci sono tanti racconti, tanti immagini e tanti personaggi che accendono le fantasie dei piccoli.
Tra questi personaggi c'era un "grande nonno", che ammiravo con l'ingenuità e la dolcezza che solo la sincerità di un bambino sa esprimere.
La passione per una squadra di calcio, si dice, nasce da piccoli quando ci si innamora di quei personaggi impressi negli album della Panini, quando con gli "amichetti" di scuola si gioca e si fantastica immaginando di essere uno di quei "miti".
Avevo appena 5 anni e 8 mesi di vita quando improvvisamente la mia città esplose in una gioia fragorosa e si colorò di giallorosso; la Roma aveva vinto, dopo un'attesa di 41 anni, il suo secondo, sospirato, scudetto!
Uno scudetto che portava l'immagine di tanti campioni che per noi bambini divennero subito personaggi "mitologici"; portava il nome di "Marazico", Bruno Conti, del "bomber", Roberto Pruzzo, del grande Capitano, Agostino di Bartolomei, del "divino", Paulo Roberto Falcao.
E su tutti questi personaggi spiccava la figura di colui che li guidava, li istruiva, sembrava esserne "il grande nonno".
Costui era il "barone", l'allenatore dello scudetto, il grande Niels Liedholm.
Oggi Niels Liedholm ci ha lasciato all'età di 85 anni e la notizia ha impresso nel mio animo un forte sentimento di nostalgia e di gratitudine...
La nostalgia per gli anni in cui la vita sembrava essere solo un gioco, per gli anni in cui i sogni e le emozioni dominavano su qualsiasi forma di calcolo e utilitarismo, per l'età nella quale mi addormentavo con il sorriso e gli occhi lucidi pensando a quei "miti" che sapevano accendere la mia fantasia e regalarmi quelle gioie così semplici e spontanee.
La gratitudine verso colui che ha contribuito ad accendere una passione che non ha mai smesso di emozionarmi anche ora che sono grande; verso colui che, insieme al compianto Presidente Dino Viola, ha saputo rendere grande la Roma e, come dice una canzone, rendere "uno stadio un re!"; verso colui che era "il condottiero" dei miei "miti"e che ha saputo trasformare quella grande squadra in una leggenda!
Questa sera, prima di addormentarmi, ti dedicherò un pensiero, grande mister Niels Liedholm; lo farò attingendo a quei ricordi ed a quelle immagini catturate dagli occhi di quel bambino...



4 commenti:

Anonimo ha detto...

'Sera Fra...mmm x quel pò ke t conosco sapevo ke anke qui sul mondo dei liberi pensatori avresti parlato di lui...il modo in cui ne parli ci lascia tornare indietro nel tempo insieme a te e ci fa tornare in un mondo in cui tutto era possibile anke i sogni + assurdi quelli ke ti facevano volare senza ne- aver spiegato le ali...gli anni in cui il mondo era nelle tue mani e i sogni, bastava un attimo e diventavano il tuo mondo e pensavi ke quel mondo sarebbe stato tuo..beh ma è ancora così, lo hai anke detto sai?Quando hai scritto stasera prima di addormentarmi ti rivolgerò un pensiero....lo farò attingendo a quei ricordi ed a quelle immagini catturate dagli occhi di quel bambino...quel bambino ke è ancora in te in me in tutti ma ke spesso tendiamo a soffocare...e invece è così bello ascoltarlo ed io ogni giorno ke passa sto imparando a tendergli l'orekkio e ad ascoltarlo sempre di +...e sorrido sorrido così tanto quando lo ascolto ke nn ho + nostalgia di lui, di quello ke è stato, xkè so ke lui c'è. E' ancora lì e basterà ascoltarlo e tutto andrà bene tutto sarà + semplice...lascio un saluto ank'io a Niels Liedholm, anke se nn sn romanista, xkè so ke x te è importante, e tutto ciò ke è importante x i miei amici lo è anke x me, quindi...fa un buon viaggio e se puoi intercedi da lassù affinkè la Roma spodesti l'Inter...p.s.:wow questa canzone ti lascia i brividi addosso tutte le volte ke la si ascolta...bna serata carissimo amico un bacio e un abbraccio sinceri

Egregius ha detto...

Grazie Giò, il tuo commento, come sempre, è bellssimo e mi ha emozionato.
Hai proprio ragione, cara amica, quel bambino è la parte più vera, entusiasta, intensa, che c'è in noi e dobbiamo proteggerla, nasconderla, prima che la quotidianità e la vita se ne impadroniscano.

Una persona che conoscevo ha ferito e svenduto quel bambino e non riesce più a godere della vita; non riesce più a sbrogliare il filo della matassa e la sua vita è un arrancare in una sterile quanto inconsapevole quotidianità.

Quella sorgente di vita che si alimenta dentro noi va difesa con le unghie e con i denti, perchè è la cosa più bella che abbiamo!

Anonimo ha detto...

La roma non ha mai pianto La Roma mai non piangera'...xke' dimentika il debola i forti non dimenticano maiiiii...Ma Roma oggi ti piange e Roma mai ti scordera'...xke' dimentica il debole i forti non dimentikano maiiiii...maiiii...!!!
P.S ciao bel intervento ...complimenti!!!

Anonimo ha detto...

bell'intervento!
onore al barone

ciao da ermejo on the web!